Viaggiare è una delle cose più belle che un uomo possa fare nella propria vita: espande gli orizzonti, allarga le menti, accresce la propria cultura e la personale sensibilità. Non è sempre facile trovare le risorse economiche per farlo, ma oggi almeno ci sono possibilità che sono molto superiori rispetto agli anni precedenti: lo sviluppo di internet innanzitutto, le compagnie aeree low cost, e per gli appassionati di fotografia, i giganteschi progressi del digitale che ha soppiantato ormai gli obsoleti rullini.
Come viaggiatore e fotografo, spesso mi hanno chiesto tante volte, sia utenti del sito che amici, consigli sul come viaggiare, dove andare, ecc… così ho deciso di riportare una volta per tutte il mio “pensiero” di viaggio qui sul blog, in modo che tutti quelli che fossero interessati ne possano usufruire liberamente!
Iniziamo con ordine…
Dove Andare?
Non esiste una meta né un viaggio ideale. Qualsiasi viaggio è strettamente personale, vissuto soggettivamente in maniera totalmente differente da ogni persona, poiché ognuno di noi ha esigenze e aspettative diverse. Anche se sento tante persone rispondere inizialmente ai miei racconti “che bella la jungla, quanto vorrei andarci!”, poi un minuto dopo li sento inorridire al primo segno di ragno peloso, sanguisuga, ecc… Il mio consiglio è di pensarci bene: l’idea dell’avventura è sempre affascinante, ma bisogna ascoltare le proprie esigenze e capire cosa si vuole davvero vivere come esperienza. La jungla può essere il viaggio più bello della tua vita, o il tuo inferno peggiore! Ovviamente questo vale anche per le altre cose. Persino le mete tropicali, per quanto stereotipate siano come paradisi, possono diventare impegnative se si soffre il caldo e l’umidità. La prima cosa fondamentale da fare è sempre, e dico sempre, informarsi adeguatamente. Leggere i racconti delle altre persone che sono state in quel posto, non solo le guide turistiche classiche. Questo non significa prendere tutto per buono, perché continuo a ripetere alla nausea, tutto quello che proviamo è soggettivo. Una persona può raccontare male di un luogo che invece per noi è stato o può essere meraviglioso. Idem per una struttura come un hotel, ecc. Bisogna sempre filtrare adeguatamente. Però è anche vero che se 9 persone su 10 parlano male di una cosa, probabilmente in quella cosa c’è effettivamente qualcosa che non va, mentre se 9 su 10 ne parlano bene, ci sono molte più probabilità che vada bene anche per noi. In ogni caso, leggere le emozioni provate dagli altri, aiuta sicuramente di più a capire un luogo piuttosto che non limitarsi esclusivamente a leggere una fredda guida. Da questo punto di vista internet è una risorsa inestimabile. Si trovano interi portali e siti accurati con tanti racconti di viaggiatori, recensioni di ogni tipo su ogni cosa, consigli pratici e utili: di tutto e di più! Sfruttate questa immensa potenzialità che solo una decina di anni fa era inesistente! Inoltre, internet ormai ha rivoluzionato per intero il modo di viaggiare. Se prima l’agenzia dietro casa era d’obbligo, oggi se ne può fare totalmente a meno scegliendo e prenotando direttamente online ogni aspetto della vacanza. Senza considerare poi la possibilità di vedere e confrontare tante offerte e lastminute in pochi click!
Cosa portare come attrezzatura?
Questo è un altro argomento cruciale molto vasto. Mi limito a uno dei principali dilemmi dei viaggiatori che hanno anche la passione della fotografia, e che hanno una certa attrezzatura con un discreto peso: cosa portare per non perdersi nulla del proprio viaggio, e come portarlo? Chi è in possesso di una macchina fotografica compatta, o di una reflex con una o due ottiche, normalmente porta tutto e non entra in crisi. Chi ne possiede tante invece deve per forza fare una scelta, anche per questione di spazio e peso, poiché le compagnie low cost accettano bagagli più limitati in questo senso. La maggior parte dei fotografi sceglie un corpo macchina abbinato con uno zoom standard, che garantisce le focali più utilizzate e comuni. Ma è anche questo il dilemma: vogliamo fotografare in questo senso? Io personalmente ad esempio, adoro le focali estreme: non rinuncerei mai ad un ultragrandangolare o al fisheye. Ed essendo principalmente un paesaggista, calzano a pennello. Un ritrattista è più svantaggiato poiché sarà più interessato ad un tele obiettivo… e quello pesa ed è ingombrante! Non si possono conoscere tutte le fotografie che faremo in viaggio, e ovviamente è proprio questo il bello della sorpresa, ma sicuramente possiamo conoscere qualcosa dei posti che andremo a vedere, guardando le immagini degli altri viaggiatori e fotografi che sono già stati da quelle parti. In questo modo sappiamo cosa ci aspetta e possiamo valutare! I consigli che posso dare puramente da fotografo sono questi:
1) gli zoom standard hanno una qualità inferiore alle ottiche fisse, ma molta più praticità di focale. Ma più sono estesi (5x, 10x ecc), più la qualità continua a decadere. Perciò i ‘tuttofare’ per eccellenza, come un 18-200 o un 28-300 a seconda del corpo macchina che si possiede, sono una scelta di obiettivo unico più pratico e leggero, adatto per ‘quasi’ tutto, ma a discapito della qualità della foto. Se poi uno si accontenta dei ricordi, sarà probabilmente più che sufficiente, ma se vuole anche avere un riscontro più professionale o commerciale, allora la scelta di uno zoom così ampio è inadeguata. Meglio avere meno focali e più qualità. Inoltre, ho sottolineato ‘quasi’ tutto, perché in realtà gli zoom di questo tipo hanno tanti compromessi, primo fra tutti la scarsa luce e diaframma variabile. Perciò ad esempio, per fotografare in notturna o per fare un ritratto è molto meglio avere la possibilità di un diaframma più aperto. Quindi in sintesi il consiglio è: uno zoom va bene, ma massimo 3x o 4x è l’ideale. Se stabilizzato e luminoso ancora meglio!
2) quante e quali ottiche portare? Questo dipende se si vuole essere pronti a fotografare tutto, o limitarsi al proprio ramo fotografico. Gli abbinamenti sono pressoché illimitati e avendo molte lenti sono fondamentali. Prendiamo ad esempio la mia attrezzatura attuale: due corpi macchina, uno aps-c (canon 40d) e una full-frame (Canon 6d), con Canon 8-15L, Canon 17-35L, Canon 24-105L, Canon 70-200L e Canon 100 Macro. Ho 5 lenti che coprono tutte le focali (fisheye, ultragrandangolare, zoom standard, tele e macro) e la decisione non è facile!!! Non posso portarli tutti per peso e spazio, ma anche perché è massacrante e diventa uno sforzo eccessivo. E’ molto più pratico e piacevole viaggiare comodi e con meno peso, piuttosto che portarsi appresso uno zaino di tanti chili che spreca e brucia sulle spalle tante energie che potremmo dedicare ad altro. Perciò devo abbinare 2, massimo 3 lenti con estrema accuratezza per non pentirmi successivamente e trovarmi a dire “che peccato… se avessi portato l’altro obbiettivo”! Come fare la giusta scelta? Ad esempio io non porterei mai la mia lente macro in viaggio, perché pesa ed è limitato a fare macro o al massimo qualche ritratto. Ma se fossi un appassionato di macro e andassi in un posto all’aperto, ovviamente lo porterei per primo. In generale io scelgo sempre in base alla location.
Città: ultragradangolare e zoom standard, con opzione il divertentissimo fisheye!
Mare: ultragrandangolare e teleobiettivo
Montagna, parchi, foreste: fisheye e zoom standard (se c’è il ‘rischio’ di fare avvistamenti importanti di fauna, tipo cervi ad esempio, ovviamente anche il tele)
Un piccolo grande trucco relativo alle ottiche che consiglio sempre, è avere due corpi macchina diversi: uno aps-c e uno full-frame. In questa maniera, una stessa ottica copre sostanzialmente focali differenti e diventa a tutti gli effetti un doppio obbiettivo! Se porto un ultrangrandangolare e un tele, a seconda di come vengono montati sui diversi corpi macchina, coprono una gamma di focali amplissima! Esempio pratico: 17-35mm e 70-200mm. Posso avere due focali estreme, montando l’ultragrandangolare nella full-frame (che resta tale come 17-35), e il tele sul corpo aps-c (che diventa super tele, ovvero il corrispondente di un 116-320mm!). Oppure, scambiandoli, posso avere uno zoom standard su aps-c (27-60mm circa) e il tele tradizionale 70-200mm sul full-frame. Per chi possiede solo aps-c, comprendo che il costo di una full-frame sia notevole e il raggiungimento di tale combinazione sia molto difficile. Ma per chi ha già una full-frame, consiglio sempre di procurarsi un secondo corpo macchina aps-c, anche economico. Di fatto, non è un peso in più da portare, perché sostituisce focali che si potrebbero avere solo portando altri obbiettivi, che pesano ugualmente! Nel caso sopra citato, porto due corpi macchina e due ottiche anziché un corpo macchina con 3 ottiche!!! Il risultato in peso e ingombro è lo stesso, ma con una versatilità molto maggiore. Infatti, con due macchine pronte si evita di cambiare spesso lente e di sporcare il sensore, nonché si è sempre pronti a cogliere il momento giusto scegliendo solo la macchina con cui scattare, che è pronta in un secondo, piuttosto che dover stare a smontare e cambiare ottica e nel frattempo…. il cervo si è volatilizzato!
3) Ma il cavalletto è davvero indispensabile? Purtroppo il cavalletto è davvero una scomodità da portare appresso, anche negli zaini dove è previsto l’apposito vano. E’ pesante, ingombrante, e sarebbe molto meglio farne a meno! Come fotografo dovrei garantire che è indispensabile, ma ammetto di essere il primo a non essermelo portato tante volte ed essermi arrangiato diversamente. Al posto di portarmene uno grande, spesso ne ho preferito uno piccolo per le emergenze, autoscatti, qualche notturno. Il resto con l’arte dell’arrangiarsi, come si suol dire, poggiando la macchina da qualche parte! C’è da dire che le macchine fotografiche di oggi, soprattutto le full-frame professionali, hanno un bassissimo rumore e perciò permettono di alzare facilmente gli ISO, potendo spesso sostituire il cavalletto (vale solo per alcune situazioni ovviamente).
Come portare la propria attrezzatura?
Oggi esistono davvero un infinità di borse, zaini e marsupi per tutte le esigenze. In generale, almeno per me, la scelta più ovvia è uno zaino, comodo e robusto, che protegga l’attrezzatura e che distribuisca il peso su entrambe le spalle, piuttosto che una borsa laterale che a lungo andare accumula il peso solo da un lato e può diventare scomoda per camminare tante ore. Lo zaino perfetto ovviamente non esiste. Difficilmente infatti un solo zaino basta per adattarsi in assoluto a tutte le esigenze. Per le mete dove si cammina tanto, come ad esempio la città, preferisco uno zaino più piccolo e comodo, tipo il Lowepro runner 200. In un trekking, dove è fondamentale portare anche acqua, felpa, ecc… è meglio uno zaino più grande con doppio vano per attrezzatura e scompartimento tradizionale. Meglio ancora se con protezione antipioggia e con apertura laterale e pratica per tirare fuori la macchina più velocemente senza togliersi lo zaino dalle spalle! Il mio attuale è il Lowepro Primus AW, davvero un ottimo zaino!
E la macchina fotografica, o le macchine fotografiche se si hanno due corpi, come portarle addosso tante ore senza stancarsi? La risposta più ovvia è “al collo”, con la tradizionale cintura della stessa macchina fotografica. Ma molti fotografi probabilmente ancora non conoscono alternative più pratiche, poiché si tratta di prodotti ancora non tanto sponsorizzati. Un esempio è la cintura …. Che può essere singola o doppia. E’ una vera rivoluzione nel portare la propria macchina fotografica, poiché permette di camminare con molta più naturalezza e leggerezza, lasciando la macchina appoggiata lateralmente in maniera ergonomica e ugualmente sempre pronta allo scatto. E’ l’ideale per chi porta lenti ingombranti o pesanti come i teleobiettivi, che sul collo dopo un po’ di tempo diventano davvero scomodi… io la uso da diverso tempo, ed è super consigliata!
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